venerdì 13 luglio 2018

Santa Maria presso San Satiro e il Bramante





DOVE SI TROVA?


 Scendendo alla Fermata Duomo (M1), a pochi metri si incontra la Via Torino e al numero 17/19, troviamo la CHIESA SANTA MARIA PRESSO SAN SATIRO. 





La chiesa è nascosta dalle costruzioni vecchie e nuove ed agli occhi delle persone distratte.

E’ una delle più importanti testimonianze di architettura di Donato Bramante, un artista poliedrico nato a Fermignano, in provincia di Urbino, nel 1444.

E' importante dare un'occhiata alla pianta della chiesa per comprendere meglio la storia.




Una breve storia:


La chiesa è dedicata al miracolo della Madonna col Bambino (affresco del XIII secolo). Ha sanguinato dopo lo sfregio di un ubriaco ed è oggetto di grande devozione popolare, il Santuario (1476-82) ingloba il Sacello di S. Satiro (879).


Tra il 1476 e il 1482 il sacello venne inglobato nella chiesa di S. Maria, costruita per custodire un'icona ritenuta miracolosa. Si tratta di un affresco votivo raffigurante la Madonna col Bambino che, colpito da un giovane vandalo con un pugnale, avrebbe sanguinato. L'opera all'origine del miracolo, risalente al XIII secolo, è collocata sull'altare maggiore.

La chiesa ha origini altomedievali, fondata dall’arcivescovo Ansperto prima dell’879, mentre il cantiere della chiesa attuale ha inizio nel 1476-77 e dal 1478 è attestata la presenza di Bramante, che ha avuto problemi nella progettazione, dovuti alla collocazione originaria della struttura.

Infatti, guardando la toponomastica del quartiere possiamo notare che doveva sorgere in quartiere molto popolato e ricco di attività commerciali e artigianali, botteghe di orefici e armaioli. Nelle immediate vicinanze troviamo via Spadari, via Speronari, via Orefici, via Armorari.


Nel ‘400 il sacello di S. Satiro è annesso alla chiesa di S. Maria diventando la Cappella della Pietà. Qui è conservato il “Compianto su Cristo morto”, un gruppo di 14 figure in terracotta che raffigurano la scena della pietà. Sono statue colorata, a grandezza naturale, opera quattrocentesca di Agostino de’ Fondutis.

Compianto su Cristo morto

Il successivo sostegno di Ludovico il Moro, le offerte dei fedeli e dei nobili del tempo hanno consentito il completamento dell’edificio che deve la sua maggiore notorietà al finto presbiterio, opera di Donato Bramante.


La facciata quella progettata dall’Amadeo su indicazioni del Bramante, non venne mai eseguita; pertanto nel 1872, fu realizzata dall’architetto Giuseppe Vandoni.

Sul retro della chiesa è presente un campanile romanico del X secolo, uno dei più antichi di Milano.


Via Falcone,
dietro Santa Maria presso San Satiro


Nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro è conservato il pugnale sacrilego che avrebbe fatto sgorgare sangue dall’icona miracolosa, per secoli meta di pellegrinaggio.







FATTO STORICO:



Madonna con Bambino

Una piccola chiesa è fondata dall'Arcivescovo Ansperto nel IX secolo ed è dedicata a San Satiro, fratello di Sant'Ambrogio. 

Nel 1242 si racconta che vi sia avvenuto un miracolo: da un dipinto votivo della “Madonna con Bambino”, colpito da una coltellata, è sgorgato sangue. 
Nella seconda metà del Quattrocento, accanto alla chiesa di San Satiro dalla quale prende il nome, sorge la chiesa di Santa Maria presso San Satiro, edificata per custodire l’icona miracolosa.





OPERA DI BRAMENTE:

Incaricato del progetto è Donato Bramante che pur avendo a disposizione un’area di dimensioni ridotte, progetta una struttura di respiro importante con decori in oro e azzurro, fregi a motivi classicheggianti, nicchie piatte e concave alternate coronate da conchiglie.

L'artista, pur avendo a disposizione un'area di piccole dimensioni, profonda soltanto 97 cm, diede all'edificio un respiro monumentale mediante l’illusione prospettica ottenuta grazie all'apparente volta a botte cassettonata, in stucco, sopra l’altare maggiore, che simula una profondità inesistente. 








E’ dotata di tre navate, quella centrale coperta da una volta a botte, e una imponente cupola emisferica all’incrocio con il transetto.

La mancanza di spazio sul retro dell’altare, per la presenza della medievale via del Falcone, è alla base della scelta di adottare una pianta a croce commissa (a forma di T), priva del braccio minore.
Pertanto, per evitare lo sgradevole effetto di brusca interruzione e disarmonia, la geniale soluzione adottata da Bramante è la creazione di un finto coro in stucco dipinto, quasi un trompe l’oeil ante litteram, che dona l’impressione di un ambiente più ampio.

All'interno, sul lato destro, troviamo la Sacrestia del Bramante (fine XV secolo); oggi è BattisteroL'ambiente è una sintesi tra antico e moderno.
E' a pianta ottagonale, ha una cupola, è decorato da un Fregiocontinuo di putti e busti virili in terracotta colorata (disegnata da Bramante, eseguita  de’ Fondutis).

Decorazione della sagrestia del Bramante





Fonte battesimale del 500



Infine, sono molto importanti le PITTURE MURALI DEL SACELLO che, secondo gli studiosi, si sono stratificate in diverse fasi, una prima risalente all'originario periodo anspertiano e almeno una seconda corrispondente al supposto momento di ridecorazione, che potrebbe aver preceduto la consacrazione di XI secolo.




Sacello interno: Madonna col Bambino del XIII Sec.)


pittura murali nel Sacello interno


Ecco alcune foto dell'interno della Chiesa:
















E' da vedere perchè?



  • è l’applicazione tridimensionale delle teorie della prospettiva. Bramante realizza in stucco un finto coro prospettico, uno spettacolare trompe l’oeil in uno spazio profondo appena 97 cm.
  • la vista del retro della chiesa in via Falcone, dove le misure dell’abside ridottissime dimostrano la genialità nella realizzazione di uno spazio illusorio, che applica dal vivo le regole della prospettiva.
  • Il Campanile romanico (X sec) è tra i più antichi di Milano e modello per i campanili romanici lombardi.


Buona visita

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