Non solo Milano

mercoledì 17 luglio 2019

CAMBIAMENTI CLIMATICI


PERCHÉ SONO IMPORTANTI 
I CAMBIAMENTI CLIMATICI?



Si sente tanto parlare di cambiamenti climatici perché 
provocano delle modifiche nell'ambiente sia nel presente che nel futuro.

Pertanto, queste modifiche, provocate dai cambiamenti climatici, 
impattano sull'ambiente con fenomeni di frequenza e 
intensità mai visti nella storia dell'umanità.  
Si può notare spesso  che ciò avviene con perdita di vite, 
sconvolgimento degli ecosistemi e della ricchezza di biodiversità 
dove avviene questo cambiamento irreversibile.

La climatologia definisce i cambiamenti climatici come
 "variazioni del clima della Terra, 
ovvero variazioni a diverse scale spaziali 
(regionale, continentale, emisferica e globale) 
e storico-temporali (decennale, secolare, millenaria e ultramillenaria) 
di uno o più parametri ambientali e climatici nei loro valori medi.
I parametri sono dati dalle temperature 
(media, massima e minima), precipitazioni, nuvolosità, 
temperature degli oceani, distribuzione e sviluppo di piante e animali.

Quindi ne deriva che i cambiamenti climatici 
sono la diretta conseguenza del riscaldamento globale.

Secondo il rapporto delle Nazioni Unite
si DEVE cambiare strada, 
mantenendo la temperatura globale 
entro 1,5°C rispetto all'epoca preindustriale.
SE si continua a bruciare combustibili fossili, 
a distruggere le foreste, a produrre cibo e 
a mangiare in modo insostenibile, 
non considerando le generazioni future, 
arriveremo alla distruzione del nostro futuro.




Gli studiosi, che sono alle prime armi o qualche anno di esperienza, 
affermano che il cambiamento climatico
 sia già in atto e che esso derivi particolarmente dalle emissioni 
di gas serra. Tutto ciò porta alle attività antropiche. 

I governi e le aziende stanno rispondendo con lentezza 
pensando che il cambiamento climatico non rischi 
di frantumare le fondamenta della civiltà e dell’economia.
 Quindi bisogna mettere in evidenza che 
gli impegni assunti dai Paesi non sono sufficienti.


Dobbiamo sia lavorare sodo per abbassare le emissioni, 
ma anche cominciare ad adattarci 
agli impatti crescenti del cambiamento climatico ormai in atto.

Quali sono i cambiamenti climatici che possiamo notare?
  1. Le conseguenze più evidenti sono lo scioglimento dei ghiaccidella criosfera, ossia di quella parte della superficie terrestre coperta da acqua allo stato solido come le calotte polari, dai ghiacciai presenti sulle montagne che forma al di sotto il permafrost. Secondo alcune previsioni, i ghiacci dell’Artico potrebbero addirittura essere soggetti a scioglimento completo nei periodi più caldi dell’anno;
  2. Un innalzamento del livello dei mari è dovuto alla riduzione della calotta glaciale antartica e di quella della Groenlandia;
  3. L’aumento di CO2 nell’atmosfera porterà anche a un’acidificazione degli oceani provocando danni irreparabili all’ecosistema marino;
  4. La desertificazione si espanderà ad esempio verso le aree a nord e a sud del deserto del Sahara, come l’area del mar Mediterraneo (Italia inclusa) provocando e ciò provoca gravi danni per l’agricoltura. 
  5. I cambiamenti climatici, portano a un calo consistente della biodiversità del nostro pianeta.

Da una rappresentazione fotografica in Università degli studi di Milano-Bicocca come argomento "ARTICO - VIAGGIO INTERATTIVO AL POLO NORD", ho potuto constare che i cambiamenti climatici sono una sfida cruciale per il futuro del Sistema Terra e gli studiosi ci dicono che l’Artico è la regione del pianeta in cui questi si manifestano più rapidamente che da altre parti.


I ricercatori hanno notato che il riscaldamento globale incide fortemente sui ghiacci, in particolare sulla formazione e l’estensione del ghiaccio marino, che provoca il ritiro dei ghiacciai terrestri facendo così scongelare il permafrost. 

Tali fenomeni sfociano in conseguenze importanti sull'aumento delle superfici vegetali e della tundra, sulla vita degli animali e sull’intero ecosistema artico. 

Tutti i cambiamenti sociali e geopolitici vanno ben al di là dei confini di questa regione. Ne deriva che l'Artico può essere considerato un grande laboratorio naturale dove studiare questi processi.

Concludendo una particolare attenzione è da dare al "Ghiaccio e livello dei mari"

Il livello del mare è un indice molto sensibile del cambiamento climatico.
 Il riscaldamento globale porta alla conseguenza di un'espansione termica degli oceani con un’aumento del deflusso di acqua dolce nel mare per lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali.
Il livello del mare è aumentato negli ultimi anni accelerando il suo tasso di crescita.



QUINDI :




Dalla ricerca Carote di ghiaccio - Water Explorer,  
gli studiosi Valter Maggi, Barbara Delmonte e Marco Potenza dicono che:

"Una carota di ghiaccio è una sezione semicircolare di ghiaccio ricavata tramite carotaggio dei ghiacciai o delle calotte polari. La carota può fornire utili indicazioni sul clima del passato, dato che le nevi riportano numerose indicazioni su diversi parametri atmosferici, quali temperatura, composizione dell'aria, radiazione solare ed eventi straordinari come eruzioni vulcaniche". 


Quindi le carote di ghiaccio, che arrivano molto più in profondità, ci permettono di tornare indietro per migliaia e migliaia di anni. Facendo così aprono una finestra sulle variazioni climatiche nel passato e ci consegnano un termine di confronto per lo studio e la comprensione dei cambiamenti climatici in atto.

le carote di ghiaccio


IMPORTANTE PER IL FUTURO DELLE GENERAZIONI:

  • Vi è un "bunker della vita", nelle isole Svalbard, scavato 130 metri sotto la crosta di ghiaccio.
  • È stato realizzato in un luogo freddo, meraviglioso e sperduto per conservare i semi di ogni pianta della Terra. 
  • Ci sono già 824.625 semi, in rappresentanza di 4750 specie. 
  • Potranno conservare le loro caratteristiche per migliaia di anni, anche se l’impianto di refrigerazione smettesse di funzionare. 
  • Se una specie scomparirà, chi ha depositato i semi potrà venire a riprenderseli.
  • Pertanto, questo forziere ha lo scopo di preservare i semi del mondo, garantendo la biodiversità del cibo vegetale anche nel caso che una catastrofe, naturale o causata dall'uomo, che metta in pericolo la sopravvivenza dell’umanità.


Un esempio attuale è la scomparsa delle piante ad un ritmo veloce e la maggior parte della biodiversità dei raccolti è già perduta.  


Nessun commento:

Posta un commento