Il cuore religioso della
città di Varese è costituito
- dalla Basilica di San Vittore,
- dalla torre campanaria e
- dal Battistero di San Giovanni.
In questo articolo di dedicherò
a descrivere la Basilica di San Vittore.
Epoca di costruzione:
sec. XVI - sec. XVII
città di Varese è costituito
- dalla Basilica di San Vittore,
- dalla torre campanaria e
- dal Battistero di San Giovanni.
In questo articolo di dedicherò
a descrivere la Basilica di San Vittore.
Epoca di costruzione:
sec. XVI - sec. XVII
Basilica di San Vittore -Varese |
La Basilica è a croce latina
deriva dalle modifiche nei secoli,
con ampliamenti e trasformazioni,
in epoca barocca e neoclassica,
della struttura di epoca medievale.
deriva dalle modifiche nei secoli,
con ampliamenti e trasformazioni,
in epoca barocca e neoclassica,
della struttura di epoca medievale.
Per comprendere meglio
occorre fare
uno schema sintetico
delle tappe storiche
della Basilica.
L’attuale edificio è l’effetto di diversi
interventi in tre momenti successivi:
occorre fare
uno schema sintetico
delle tappe storiche
della Basilica.
L’attuale edificio è l’effetto di diversi
interventi in tre momenti successivi:
1) la realizzazione di un presbiterio:
(prima metà del XVI secolo) e
il rifacimento dell'aula principale,
con la creazione di
un corpo a tre navate,
sostituì la precedente chiesa.
(prima metà del XVI secolo) e
il rifacimento dell'aula principale,
con la creazione di
un corpo a tre navate,
sostituì la precedente chiesa.
2) Fu modificata
la struttura delle navate,
realizzato il tiburio
(tra il 1589 e il 1625)
da Giuseppe Bernasconi,
il più grande architetto
varesino del 600 --> in stile barocco
la struttura delle navate,
realizzato il tiburio
(tra il 1589 e il 1625)
da Giuseppe Bernasconi,
il più grande architetto
varesino del 600 --> in stile barocco
3) il rifacimento della facciata,
progettata da Leopoldo Pollack,
con un portamento Neoclassico.
progettata da Leopoldo Pollack,
con un portamento Neoclassico.
Addentrandoci, il nostro sguardo
è rivolto al PRESBITERIO,
è rivolto al PRESBITERIO,
su cui si innesta
l'abside poligonale (semi circolare),
l'abside poligonale (semi circolare),
di matrice di bramante
e venne modificata
e venne modificata
dagli interventi
dalla seconda metà del sec. XVII;
dalla seconda metà del sec. XVII;
Alcune date da ricordare:
Nel 1675)
l'intagliatore di
Velate Bernardino Castelli
pose in opera i due pulpiti;
- Giovanni Ghisolfi
affrescava la volta
con la "Gloria di San Vittore";
Tra il 1679 e 1690)
- Castelli realizzò le
due casse d'organo e le cantorie,
Nel 1692)
Salvatore Bianchi
realizzò i tre grandi affreschi del coro
con scene del martirio di San Vittore.
IL MARTIRIO DI SAN VITTORE |
Nel 1712)
- Sull'arco trionfale,
che si apre sul presbiterio,
è stato collocato
il grande Crocefisso (1712),
sostenuto
da un volo di angeli,
capolavoro del Castelli.
IL CROCIFISSO |
Tra il 1734 e il 1742)
- L'altare,
stile barocco lombardo,
venne progettato
dall'architetto milanese
Bartolomeo Bolla,
e realizzato dagli
scultori viggiutesi Buzzi
- Elia Vincenzo Buzzi
scolpì le statue,
su disegno di Pierantonio Magatti.
Nel 1991)
- L’assetto definitivo del presbiterio
secondo le norme del
Concilio Vaticano II,
con la realizzazione
dell'altare,
dell'ambone,
della sede,
della croce astile
offerti in memoria
di Paolo VI e realizzati su
disegno di Floriano Bodini.
Altare |
Da non perdere
le 6 Cappelle laterali
con capolavori del ‘600 lombardo:
le 6 Cappelle laterali
con capolavori del ‘600 lombardo:
1) nella navata di sinistra,
la Cappella della Maddalena:
la Cappella della Maddalena:
Appena fuori dalla Cappella
si può ammirare
"LA CARITÀ' "
di Federico Bianchi
si può ammirare
"LA CARITÀ' "
di Federico Bianchi
"LA CARITÀ' " di Federico Bianchi |
2) Segue la
Cappella di
santa Caterina d'Alessandria:
Cappella di
santa Caterina d'Alessandria:
- la cimasa
(Trasporto del corpo della Santa)
(Trasporto del corpo della Santa)
[dell'altare raffigurante
la Vergine che dona
la Vergine che dona
il Rosario a San Domenico,
opera del Magatti (1725)].
opera del Magatti (1725)].
3) la Cappella del Rosario,
ove, in due riprese (1598-99 e 1615-17),
il Morazzone affrescò:
- le pareti
con la Presentazione
al Tempio e lo Sposalizio;
con la Presentazione
al Tempio e lo Sposalizio;
con i misteri del Rosario
che fanno corona
ad una Madonna del XV sec.;
che fanno corona
ad una Madonna del XV sec.;
- Di notevole interesse è il
palliotto ligneo dell'altare
palliotto ligneo dell'altare
raffigurante la
Battaglia di Lepanto,
Battaglia di Lepanto,
intagliato da
B.Castelli nel 1702.
B.Castelli nel 1702.
4) La Cappella di S. Marta,
con il suo pregiato marmo,
contenente la
"Deposizione di Cristo nel sepolcro",
con il suo pregiato marmo,
contenente la
"Deposizione di Cristo nel sepolcro",
gli affreschi che, raffigurano
le "Storie di Marta e Maria",
le "Storie di Marta e Maria",
realizzati da
Pietro del Sole
e Federico Bianchi (1680-82).
Pietro del Sole
e Federico Bianchi (1680-82).
il Crocefisso,
di intensa drammaticità,
di intensa drammaticità,
è opera contemporanea
di Vittorio Tavernari.
di Vittorio Tavernari.
Vittorio Tavernari, IL CROCIFISSO |
Adiacente alla
Cappella di Santa Marta
vi è l'ora di
Ercole Procaccini,
"La strage degli innocenti"
La strage degli innocenti |
5) La Cappella dell'Addolorata
che, prende
il nome dal gruppo ligneo,
L'altare marmoreo del ‘800
e gli affreschi
di Luigi Morgari (1923)
e gli affreschi
di Luigi Morgari (1923)
hanno sostituito la
decorazione settecentesca di cui
decorazione settecentesca di cui
la Messa di san Gregorio,
dipinta da
Giovan Battista Crespi,
tra il 1615 e il 1617
la tela costituisce uno
dei punti più alti
dipinta da
Giovan Battista Crespi,
tra il 1615 e il 1617
la tela costituisce uno
dei punti più alti
della pittura milanese
nell'età dei Borromeo.
nell'età dei Borromeo.
la Messa di san Gregorio |
Sotto la mensa
dell'altare si conserva
la statua del Cristo morto
(1699-1834)
(1699-1834)
fu utilizzata per
la processione dell'Entierro
la processione dell'Entierro
(la sepoltura di Cristo)
il Venerdì Santo.
il Venerdì Santo.
La volta della navata centrale,
ricoperta da pesanti stucchi
di L. Pogliaghi (1929),
reca tre affreschi,
opera di G.B. Zari (1846),
cui si devono anche
i quattro Profeti Maggiori
sui pennacchi e gli Apostoli i quattro Profeti Maggiori
ed Evangelisti della cupola.
Contatti:
Telefono: 0332-236019
Sito Web: http://www.basvit.it/
Email: basvit@basvit.it
BUONA LETTURA
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