Non solo Milano

lunedì 30 luglio 2018

Galleria Vittorio Emanuele di Milano

Dove è?

La Galleria Vittorio Emanuele si trova adiacente alla Piazza del Duomo di Milano.

Come si fa per raggiungerla?

METRO MILANO M1 : DUOMO










Storie sulla gallerie in generale...


La galleria Vittorio Emanuele II, galleria commerciale di Milano, collega piazza Duomo a piazza della Scala.

Qui in galleria si è sempre ritrovata la borghesia milanese ed è soprannominata " il salotto dei milanesi" per l’ambiente sfarzoso, elegante, ricco di prestigiosi negozi, di ristoranti, di bar alla moda e librerie.
E' in sostanza una strada pedonale coperta ricca di lussuosi negozi e locali di ritrovo.

Costruita in stile neorinascimentale è uno dei più importanti esempi di architettura europea in ferro e rappresenta l'archetipo della galleria commerciale dell'Ottocento.

La “Galleria” come la chiamano i milanesi è considerata come uno dei primi esempi di centro commerciale del mondo.

Già nel XIII secolo,  Bonvesin de la Riva, parlando delle meraviglie di Milano, evidenzia 60 porticati chiamati “coperti” che risalgono alla città medievale.

Questi porticati in gran parte vennero demoliti con l'avvento degli Sforza e poi con gli spagnoli.

Il coperto detto dei Figini, invece, fu demolito (1864) per ristrutturare e ampliare la piazza del Duomo e costruire la Galleria più bella di prima.

Coperto di Figini (1467 )

C’è da dire, inoltre, che Milano, sia sul territorio nazionale che in quello austriaco,  anticipò le gallerie commerciali sorte inseguito nelle varie capitali europee.

La galleria De Cristoforis, (costruita dal 1831-1832, commissionata dalla famiglia De Cristoforis e progettata dall'architetto Andrea Pizzala) collegava l'attuale Corso Vittorio Emanuele II con Via Montenapoleone, divenendo "sede" privilegiata della moda ed entrando nel circuito della sua diffusione.
Ha preceduto di 35 anni la più moderna Galleria Vittorio Emanuele II e che fu tra le prime architetture in ferro e vetro d'Italia, oltre che il primo passage commerciale italiano. Infine, questa galleria fu demolita il 1932-1935.



galleria De Cristoforis 
la galleria Vittorio Emanuele II

La costruzione della galleria Vittorio Emanuele iniziò nel 1865 e il completamento avvenne nel 1877.
Nel dicembre 1859, il re, Vittorio Emanuele II, aveva dato il via a una lotteria, per finanziare la modernizzazione della Piazza.  
I soldi raccolti non furono abbastanza, ma la lotteria attirò l’attenzione di stampa e dei cittadini. 
il municipio di Milano, allora, organizzò tre concorsi per raccogliere le idee e premiare la migliore.
Alla fine nel 1863, al terzo bando, si scelse il progetto di Giuseppe Mengoni (1829-1877), architetto e ingegnere dell'Emilia, a condizione di apportare alcune modifiche e di realizzare una galleria a croce, con due bracci di lunghezza differente, anziché una unica come da lui proposta.  
Per realizzare l’opera fu necessario demolire alcuni edifici circostanti molto antichi, come il quartiere Rebecchino e il coperto del Figini (edificio rinascimentale del 1467). Tuttociò provocando molte critiche da parte della popolazione.
La Galleria fu inaugurata nel 1867 e completata nel 1878 con l’arco di ingresso e la nuova piazza del Duomo.

Una breve visita alla Galleria:

Percorrendo la Galleria da Piazza della Scala o da Piazza Duomo, ci si ferma ad ammirare la grande cupola centrale in mezzo all'Ottagono

L'ottagono è lo spazio all'intersezione tra due bracci, quello principale, che collega piazza Duomo a piazza della Scala, (lungo 196,6 metri), e quello più corto (lungo 105,1 metri); la sua forma è stata ottenuta dal taglio dei quattro angoli all'incrocio delle gallerie.


In cima alle pareti si ammirano le quattro lunette dipinte che raffigurano i 4 Continenti in maniera allegorica: l’Europa, l’America, l’Asia e l’Africa.



    L'Europa

    l'america

    L'Africa


      L'Asia

      La cupola centrale al suo apice è alta 47 metri.  Per poterla realizzare, insieme alla tettoia di copertura, si impiegarono 353 tonnellate di ferro e 7 milioni e 850mila metri quadrati di lastre di vetro rigato. L'ispirazione venne dalla Torre Eiffel di Parigi, che si inaugurò nel 1889, anno dell’Expo francese.


      I pavimenti della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano sono stati realizzati da artisti veneziani, e sono composti per la maggior parte da lastre di marmo, tesserine di marmo, e parti di pasta di vetro.

      Con uno sguardo di insieme, sembra di ammirare un enorme mosaico.







      Al centro della Galleria è presente lo stemma della casa reale dei Savoia (mosaico) e attorno allo stemma principale vi sono anche quelli (sempre mosaici) delle città di RomaTorinoFirenzeMilano (ognuna fu capitale del Regno d’Italia).

      Stemma di Milano

      Stemma di Firenze



      Stemma di Roma

      Stemma dei Savoia
















































      Inizialmente erano presenti all’interno della Galleria di Milano ventiquattro statue di gesso, raffiguranti ciascuna un personaggio italiano famoso, che aveva contribuito al progresso scientifico, artistico o letterario. Le statue erano state collocate su piedistalli alti circa tre metri.








      Tra i personaggi italiani famosi ricordiamo: Alessandro Volta, Michelangelo Buonarroti, Galileo Galilei, Camillo Benso conte di Cavour, Leonardo da Vinci, Dante Alighieri, Cristoforo Colombo.....

      (Alcune di queste statue poiché si erano molte deteriorate furono tolte). 

      L'EMBLEMA DI UN TORO CHE RAPPRESENTA LA CITTÀ DI TORINO

      Al centro della Galleria Vittorio Emanuele II, dedicata al Re d’Italia, nell'ottagono centrale,  si trova uno stemma raffigurante un toro che rappresenta la città di Torino.
      Oggi luogo privilegiato per eventi e installazioni, è situato sul pavimento il simbolo nobiliare dei Savoia con una croce bianca in campo rosso ed il famoso toro raffigurato con gli "attributi" in vista.

      Stemma dei Savoia














      Il pavimento della Galleria Vittorio Emanuele II, è interamente rivestito da mosaici e uno di questi raffigura un toro rampante.

      Chi visita per la prima volta Milano, fa molto sorridere vedere tante persone che fanno le  giravolte sugli attributi del toro attendendo il loro turno.
      È un gesto scaramantico che ha le fondamenta nell'antica tradizione milanese, ma non ha nulla a che vedere con la buona sorte perché sembra che la tradizione sia nata come un gesto di disprezzo nei confronti della dinastia dei Savoia.

      La tradizione ha un valore sportivo nel mondo del calcio, perchè lo schiacciare i gioielli del toro, è diventato un gesto scaramantico di buon auspicio per il Milan e l’Inter e di malaugurio per il Torino e la Juventus.

      Non si conosce l’origine di questa credenza, nel corso  dell'Ottocento, il 31 dicembre anche i milanesi erano soliti compiere il rito, come auspicio di fortuna per l’anno nuovo.

      E’ usanza dire che: porti fortuna porre il piede sopra gli attributi del toro (simbolo di forza e vigore) e compiere una rotazione ad occhi chiusi facendo perno su quel piede. Da sempre migliaia di turisti e milanesi ogni giorno li schiacciano ritualmente come portafortuna!
      Secondo la leggenda però porta fortuna ruotare di 360° con il tallone del piede destro sui testicoli del toro solo alle ore 24 del 31 dicembre!







      Altre foto:











      da non perdere?

      • Lo stile eclettico della Galleria, con grottesche, cariatidi, lunette e lesene, tipico della seconda metà dell'Ottocento milanese.
      • La Libreria d’arte Bocca, in Galleria dal 1930, ma già presente in città dall’Ottocento.
      • Il caffè e l’aperitivo di Camparino in Galleria, ancora oggi affascinante luogo di incontro.
      • Il passaggio sui tetti, percorre i colmi del tetto per ben 250 metri lineari, permettono di osservarla in piena sicurezza, con l’accesso tramite due ascensori veloci posti all’interno del cortile di Via Silvio Pellico 2.  

      Buona visita

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