domenica 29 settembre 2019

Basilica di San Vittore Martire di Varese





DOVE SI TROVA?
Piazza Canonica 7, 21100 Varese





Il cuore religioso della 
città di Varese è costituito 
- dalla Basilica di San Vittore
- dalla torre campanaria
- dal Battistero di San Giovanni. 

In questo articolo di dedicherò 

a descrivere la Basilica di San Vittore.


Epoca di costruzione

sec. XVI - sec. XVII


Basilica di San Vittore -Varese

La Basilica è a croce latina 
deriva dalle modifiche nei secoli, 
con ampliamenti e trasformazioni, 
in epoca barocca e neoclassica
della struttura di epoca medievale

Per comprendere meglio 
occorre fare 
uno schema sintetico 
delle tappe storiche 
della Basilica.

L’attuale edificio è l’effetto di diversi 
interventi in tre momenti successivi: 

1) la realizzazione di un presbiterio
(prima metà del XVI secolo) e
 il rifacimento dell'aula principale, 
con la creazione di 
un corpo a tre navate, 
sostituì la precedente chiesa. 

2) Fu modificata 
la struttura delle navate, 
realizzato il tiburio 
(tra il 1589 e il 1625) 
da Giuseppe Bernasconi
il più grande architetto 
varesino del 600 --> in stile barocco

3) il rifacimento della facciata
progettata da Leopoldo Pollack, 
con un portamento Neoclassico. 



ALL'INTERNO:

Addentrandoci, possiamo ammirare la volta dell’aula a tre navate







Addentrandoci, il nostro sguardo 
è rivolto al PRESBITERIO, 
su cui si innesta 
l'abside poligonale (semi circolare), 
di matrice di bramante 
e venne modificata 
dagli interventi 
dalla seconda metà del sec. XVII;







Alcune date da ricordare:


Nel 1675) 
l'intagliatore di 
Velate Bernardino Castelli 
pose in opera i due pulpiti;

    



-      Giovanni Ghisolfi 
affrescava la volta 
con la "Gloria di San Vittore";






Tra il 1679 e 1690)

- Castelli realizzò l
due casse d'organo e le cantorie,



Nel 1692)

Salvatore Bianchi 
realizzò i tre grandi affreschi del coro 

IL MARTIRIO DI SAN VITTORE







Nel 1712)

-      Sull'arco trionfale
che si apre sul presbiterio, 
è stato collocato 
il grande Crocefisso (1712), 
sostenuto 
da un volo di angeli
capolavoro del Castelli.




IL CROCIFISSO



Tra il 1734 e il 1742)

-    L'altare
stile barocco lombardo, 
venne progettato 
dall'architetto milanese 
Bartolomeo Bolla, 
e realizzato dagli 
scultori viggiutesi Buzzi

-      Elia Vincenzo Buzzi 
scolpì le statue
su disegno di Pierantonio Magatti.


Altare della Basilica

Nel 1991)

- L’assetto definitivo del presbiterio 
secondo le norme del 
Concilio Vaticano II, 
con la realizzazione 
dell'altare
dell'ambone, 
della sede, 
della croce astile 
offerti in memoria 
di Paolo VI e realizzati su 
disegno di Floriano Bodini.

Altare

Da non perdere 
le 6 Cappelle laterali 
con capolavori del ‘600 lombardo:

1) nella navata di sinistra, 
la Cappella della Maddalena:



con la pala d'altare 
della 

Santa portata in cielo dagli angeli, 




Appena fuori dalla Cappella 
si può ammirare
 "LA CARITÀ' " 
di Federico Bianchi


 "LA CARITÀ' " di Federico Bianchi
   




2) Segue la 
Cappella di
santa Caterina d'Alessandria:






Altare della Cappella

- la tela del Martirio della Santa di Giovanni Battista Ronchelli (1770), 


- la cimasa 
(Trasporto del corpo della Santa)
 [dell'altare raffigurante
 la Vergine che dona 
il Rosario a San Domenico
opera del Magatti (1725)].



Le tre dipinte da Antonio Mondino (allievo del Morazzone).



3) la Cappella del Rosario

 ove, in due riprese (1598-99 e 1615-17),
il Morazzone affrescò:

- la volta e la tazza absidale 

con l'Incoronazione della Vergine ed angeli musicanti;



- le pareti 
con la Presentazione 
al Tempio e lo Sposalizio; 

   


Allo stesso al Morazzone si devono 
i quindici tondi realizzati su rame 



con i misteri del Rosario 
che fanno corona 
ad una Madonna del XV sec.; 

- Di notevole interesse è il 
palliotto ligneo dell'altare 
raffigurante la 
Battaglia di Lepanto, 
intagliato da 
B.Castelli nel 1702.




4) La Cappella di S. Marta, 
con il suo pregiato marmo, 
contenente la 
"Deposizione di Cristo nel sepolcro", 
copia coeva dell'opera 
di Simone Peterzano 
in S. Fedele a Milano; 



gli affreschi che, raffigurano 
le "Storie di Marta e Maria", 
realizzati da 
Pietro del Sole 
e Federico Bianchi (1680-82).






In un'urna sono conservate 
le reliquie di sant'Urbica;

il Crocefisso
di intensa drammaticità, 
è opera contemporanea 
di Vittorio Tavernari.



 Vittorio Tavernari, IL CROCIFISSO

Adiacente alla 
Cappella di Santa Marta 
vi è l'ora di 
Ercole Procaccini,
"La strage degli innocenti"


La strage degli innocenti

5) La Cappella dell'Addolorata 
che, prende 
il nome dal gruppo ligneo
scolpito intorno 
alla metà del XVI sec.; 



L'altare marmoreo del ‘800 
e gli affreschi 
di Luigi Morgari (1923) 
hanno sostituito la 
decorazione settecentesca di cui 
rimane solo 
“il Dio Padre in gloria” 
sulla volta, 
opera del Magatti (1727).



il Dio Padre in gloria

6) Ultima cappella è la 
CAPPELLA DI SAN GREGORIO,



dove in un sobrio 

altare marmoreo è posta 
la Messa di san Gregorio, 
dipinta da 
Giovan Battista Crespi,  
tra il 1615 e il 1617
la tela costituisce uno 
dei punti più alti
della pittura milanese 
nell'età dei Borromeo. 

la Messa di san Gregorio



Sotto la mensa 

dell'altare si conserva 
la statua del Cristo morto 
(1699-1834) 
fu utilizzata per 
la processione dell'Entierro 
(la sepoltura di Cristo) 
il Venerdì Santo.




La volta della navata centrale


ricoperta da pesanti stucchi 
di L. Pogliaghi (1929), 
reca tre affreschi, 
opera di G.B. Zari (1846), 
cui si devono anche
i quattro Profeti Maggiori 
sui pennacchi e gli Apostoli 
ed Evangelisti della cupola.





Contatti:

Telefono: 0332-236019
Sito Web: http://www.basvit.it/
Email: basvit@basvit.it




BUONA LETTURA 

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