venerdì 29 novembre 2024

EX ISTITUTO LURASCHI: UNA COLONIA MONTANA ABBANDONATA


EX ISTITUTO LURASCHI: UNA COLONIA MONTANA ABBANDONATA


Un giorno un mio collega universitario mi ha descritto questo luogo storico, particolare e mi ha convito a visitarlo. L'ex istituto Luraschi si trova nella cittadina di Saltrio (VA), a pochi passi dal confine con la Svizzera, ex colonia montana costruita nel 1932.

E' una grande struttura composta da 4 livelli che a quel tempo era utilizzata come sanatorio per tutti quei bambini con malattie polmonari che avevano bisogno di respirare aria buona.

Venne chiusa alla fine degli anni 70 lasciata in stato di totale abbandono e degrado dai vandali.
L’edificio, esclusi i sottotetto, è composto da 4 livelli, che sono:
  • il seminterrato: cucine, lavanderia, stireria
Per quanto riguarda la lavanderia è ancora in buono stato, vi sono le lavatrice degli anni 60.

E’ bello vedere come una volta si asciugavano i panni:  gli asciugatoi a scomparsa; ora bloccati ormai dalla ruggine.


lavanderia


ipotizzo asciugatoio
ipotizzo asciugatoio


  • il piano terra: cappella, portineria, aule scolastiche, sala ricreazione con i muri riccamente decorati da dipinti ancora in ottimo stato (per vederli portatevi una bella torcia visto che qui hanno murato porte e finestre)

  • il primo piano: dormitori con armadietti numerati e bagni

armadietti
armadietti
  • il secondo piano: altri dormitori, infermeria, alloggi del personale

una tavola apparecchiata
credenza

le funi per portare le pietanze da un piano ad un altro

sabato 28 agosto 2021

Monumento salvo d'acquisto Varese

IN MEMORIA
DEL MARTIRE
DELLA PATRIA
E SERVO DI DIO 
SALVO D'ACQUISTO.

Dove si trova?
Piazzale Mafalda di Savoia, Varese


Che monumento si tratta?

Salvo d'Acquisto è 
un martire del nazismo. 
E' un obelisco dedicato alla
memoria del Martire 
della Patria e Servo 
di Dio Salvo D’Acquisto. 

Si tratta di una solenne 
struttura granitica 
cui si accede con 
una breve scalinata. 

Sulla colonna sono poste 
diverse targhe bronzee 
ed un inserto decorativo 
(anch’esso in bronzo) 
che evoca la lacerazione, 
fisica e spirituale ad un tempo,
 che i drammi consumatisi 
durante l’occupazione 
nazifascista hanno 
inferto alla Patria.




giovedì 15 luglio 2021

Chiesa Madonna in prato, Varese

Chiesa Madonna in prato
(VARESE)


Dove si trova? 
a pochi passi 
dalla stazione Nord di Varese.

Come si arriva?
- In treno
stazione nord /
 stazione FS di Varese
- a piedi: 10 min
dalla stazione ferrovie dello stato
- in auto : direzione 
BIUMO INFERIORE 






Le prime notizie storiche si hanno 
dalla visita pastorale compiuta 
da San Carlo Borromeo nel 1574.


"Si provveda d'un paramento

bianco di seta, cioè:
palio, pianeta, stola, manipolo,  
amitto con camiso; 
di tovaglie quattro,  
due grandi e due piccole etc.  
si orni di pittur tutta la chiesa;  
si faccia, con comodità, 

 fornir le due cappelle che 

sono in questa chiesa. 

Si faccia far una finestra 
nella cappella  
grande con la ferada, 
perché  li viandanti possino 
pigliar da essa la divozione."

    Il cardinal Ferrari, 

    nelle visite pastorali 

    del 1899 e 1907, 

    faceva notare che 

    la chiesa "non è consacrata".

    Disse che ha 

    due cappelle dedicate 

    ai Re Magi e a San Carlo, 

    (titolati Maria Nascente 

     ed i Ss. Re Magi, e l'affresco 

     in coro oggetto di grande 

    venerazione, è deteriorato".



All'esterno:



    la facciata barocca
    tra le più interessanti 
    del varesotto, 
    da documenti 
    d'archivio si sa 
    con certezza che 
    è stata eseguita
    tra il 1678 e il 1686
    in pietra arenaria 
    di Viggiù.


    In cima alla facciata 
    spicca la statua
    della Vergine Immacolata
    tra due angeli musici. 




    Nelle due nicchie 
    San Gioacchino e 
    San Giuseppe
    Sopra il portone d'ingresso vi è 
    l'affresco con la 
   Deposizione 
               del Signore.





Telamoni della 
chiesa Madonna in Prato:

1) Cariatide sinistra:


































La cappella della Madonna.

In origine questa cappella 
era denominata dei Re Magi 
perché al posto dell'affresco 
che oggi si vede;
vi era un dipinto ad olio 
di Camillo Procaccini 
raffigurante proprio 
la Madonna col bambino
in atto di ricevere 
i doni dai re magi.

Le pareti laterali presentano 
due affreschi del 1667 
con la Strage degli innocenti, 
eseguiti da Antonio Busca, 
allievo del Nuvolone.

L'affresco oggetto di devozione, 
contornato da una severa cornice lignea, 
raffigura la Vergine seduta su di un trono
dalla spalliera 
riccamente decorata, 
con in grembo
il Bambino il quale 
sorregge con
la mano destra 
un piccolo globo 
crucisignato




Cappella di San Carlo.

San Carlo nella sua visita
 esortava di 
"fornir due cappelle della chiesa 
di Santa Maria detta in Prato". 

In memoria di questa visita, 
la cappella di destra 
fu dedicata a lui. 

La tela incorniciata da 
una notevole opera 
lignea secentesca, 
è del Lampugnani, così pure gli 
affreschi sulla volta e sulle 
pareti che rappresentano 
episodi della Vita del Santo, 
tra cui l'attentato avvenuto 
il 26 ottobre 1569.

Sull'arco della cappella si trova
al centro lo stemma del Santo 
col motto Humilitas i simboli 
delle quattro virtù cardinali: 
- Fortezza, 
Prudenza, 
- Giustizia, 
- Temperanza, 
con le relative massime bibliche.








Il Presbiterio. 
Sui quattro pilastri vi sono affreschi 
con i Santi Defendente, 
Alessandro, Vittore e Maurizio
tutti martirizzati sotto
l'imperatore Massimiano.



L'altare è del Settecento, 
un vero gioiello d'arte 
per la preziosità 
dei marmi policromi, 
che ricalca in dimensioni ridotte
l'altare maggiore di San Vittore.




    La volta del presbiterio 
    e la navata sono decorati 
    da motivi ornamentali 
    barocchi di classica eleganza 
    e morbidezza di linee.








La cupola è affrescata 
ai quattro angoli con le figure 
dei profeti che hanno 
parlato di Maria, Michea, 
Baruch, Geremia e Osea. 

Nella tazza della cupola, 
teorie di angeli dalle vesti 
svolazzanti, con 
strumenti musicali
 
(trombe, arpe, perfino
 un rudimentale organo) 

intonano inni di 
giubilo alla Vergine
che sale al cielo per 
ellere coronata di gloria.





Alcune decorazioni:










buona lettura



giovedì 8 luglio 2021

MONUMENTO A FRANCESCO NULLO

MONUMENTO A FRANCESCO NULLO















Dove trovarlo?

Piazza Matteotti, 

24122 Bergamo BG





Chi era?

Francesco Nullo nato a Bergamo nel 1826 e 

Morì in Polonia, a Krzykawka, nel 1863.

E' stato un patriota e militare italiano.


Animato da profondo spirito patriottico, 

si unì nel 1859 a Garibaldi nelle file dei 

Cacciatori delle Alpi 

per combattere contro gli austriaci. 


Ma l'impresa per la quale passò alla storia 

fu la spedizione dei Mille. 

Nullo si occupò personalmente 

dell'arruolamento dei volontari 

nella propria città che, 

visto il grande numero di adesioni, 

si poté fregiare dell'appellativo 

di Città dei Mille.


Pertanto, uomo 

Importante sia in Italia che all'estero.



Dopo la caduta del governo Rattazzi, 

a causa della generale indignazione 

per i fatti d'Aspromonte,

il nuovo primo ministro 

Farini incoraggiò Nullo

a formare una legione 

di volontari per intervenire

 al fianco degli insorti polacchi 

contro la dominazione russa, 

assicurando il proprio intervento presso il Re, 

affinché dichiarasse guerra all'Impero russo. 


La Legione varcò i confini della Polonia 

del Congresso il 3 maggio 1863 presso 

Krzeszowice

Quel giorno venne ingaggiata la prima battaglia 

del gruppo in Polonia a Podłęże, 

dove sconfisse una pattuglia zarista.


Successivamente, il 5 maggio 1863 

la Legione prese parte nella 

battaglia di Krzykawka, 

dove insieme agli Zuavi della 

Morte subì pesanti perdite; 


Nullo cadde in battaglia trafitto 

da un proiettile cosacco, 

avendo solo il tempo di sussurrare,

in dialetto bergamasco: Só mórt! ("sono morto").


Nonostante l'inesperienza degli insorti polacchi, 

si batté con un coraggio tale da creare 

attorno a sé un alone di invulnerabilità 

e guadagnarsi l'ammirazione di tutti.


Francesco Nullo in Polonia:

è considerato un eroe nazionale.

Il Governo Nazionale Polacco 

gli conferì il grado di generale. 

Nella Seconda Repubblica di Polonia, 

fu patrono del 50º Reggimento Fucilieri di Kresy 

(50 Pulk Piechoty Strzelców Kresowych). 

Anche durante gli anni della guerra fredda, 

un console andava a Bergamo per rendergli 

omaggio ai piedi del monumento che

 la sua città natale gli ha dedicato. 

Diverse strade e scuole in Polonia portano il suo nome. 


In Italia oggi:

Roma, Milano, Bologna, Genova, 

Firenze, Padova e la sua Bergamo 

gli hanno dedicato una strada.


A Bergamo:



sabato 27 marzo 2021

Pizza con la pasta sfoglia


Per una serata tra amici, in famiglia
adatta a piccoli e grandi, consiglio 
per la sua semplicità


Ingredienti :

- 1 rotolo di pasta sfoglia rotonda o rettangolare
(io ho utilizzato quella della marca #buitoni) 
- 1 scamorza bianca 300g o 250g
- 3 pomodorini Piccadilly o ciliegino
- 1 barattolo polpa piccola 300g della #Mutti
- Olio extra vergine di oliva q.b.
- Sale poco q.b.
- Zucchero q.b.
- Origano q.b.

Preparazione :

1. Stendere la pasta sfoglia sulla teglia e 
bucherellarla piano piano;




2. In un piatto mettere la polpa, renderla in piccoli 
pezzettini, aggiungere olio, sale, 
zucchero e origano (1);























3. Tagliare la scamorza di 300g a pezzetti;

























4. Tagliare a metà i pomodorini, pulendo o 
non il loro interno;



5.  Mettere prima la polpa (come punto2), 
mettere la scamorza e infine appoggiare 
4 foglie di basilico per dare un po' di profumo. 























6. Infornare forno ventilato, SOLO SOTTO 
30 MIN e poi 15 SOTTO E SOPRA 
(il tempo è indicativo, dipende dal forno 
che si ha a disposizione). 



 


 










Vi allego una foto della stessa pizza ma,

 senza i pomodorini. 







Buona preparazione.